Binge eating
Il Binge Eating Disorder (in italiano Sindrome da Alimentazione Incontrollata) è un disturbo del comportamento alimentare che spinge la persona a compiere grandi abbuffate, in modo veloce e vorace, finché non è completamente sazio.
Le persone che manifestano questo disturbo assumono, in un tempo limitato, quantità di cibo esagerate, con la sensazione di perdere il controllo dell’atto del mangiare. Queste situazioni si ripetono anche più volte la settimana e anche in momenti in cui non si ha una sensazione fisica di fame.
A differenza della bulimia non si riscontra il circolo vizioso tra i tentativi di restrizione, l’abbuffata e i comportamenti eliminativi (vedi Bulimia nervosa). Il problema principale sembra consistere in una difficoltà a controllare l’impulso ad alimentarsi.
Il Disturbo da Alimentazione Incontrollata è spesso correlato al sovrappeso o alla obesità perché le persone con Binge Eating Disorder non seguono una dieta e tendono a mangiare in eccesso anche al di fuori delle abbuffate.
Una persona affetta da Binge Eating Disorder presenta degli episodi ricorrenti (almeno 2 giorni alla settimana per 6 mesi) di alimentazione incontrollata.
Gli episodi di alimentazione incontrollata si caratterizzano per la presenza di entrambi questi elementi:
Le persone che soffrono di Binge eating presentano forte disagio rispetto al mangiare in modo incontrollato. Le persone affette sono molto preoccupate per il loro comportamento, se ne vergognano e lo giudicano un grave problema, sia per la sensazione di perdita di controllo, sia per le conseguenze che le abbuffate hanno sul peso corporeo e sulla salute.
Il 20-30% dei soggetti che richiedono un trattamento per l'obesità e il 5-8% degli obesi in genere soffre di un Disturbo da Alimentazione Incontrollata.
Esistono dei fattori di rischio (fisici, ambientali e di personalità) e non un solo fattore responsabile, nell’insorgenza dei disturbi del comportamento alimentare. Alcuni di questi possono essere ad esempio: percepirsi grassi, essere/sentirsi soli, problemi con l’alimentazione fin dalla infanzia (aggravati da diete restrittive), profonda insoddisfazione verso se stessi, preoccupazioni somatiche, impulsività, critiche familiari sull’alimentazione, etc.
Il disturbo da alimentazione incontrollata influenza negativamente la vita della persona che ne soffre sia da un punto di vista fisico che da un punto di vista psicologico e sociale.
Possono esserci, infatti, delle complicazioni mediche che sono di solito secondarie allo stato di obesità (es. ridotta aspettativa di vita, diabete, malattie cardiovascolari, apnee notturne, certi tipi di cancro, dislipidemia, colelitiasi e ipertensione arteriosa). Di solito i problemi legati al fisico richiedono la normalizzazione del peso, dell’alimentazione e, se presenti, la sospensione dei comportamenti di compenso (es. uso improprio di lassativi e diuretici) .
Dal punto di vista psicologico le persone sviluppano spesso depressione o stress conseguentemente al problema alimentare, e possono presentare isolamento sociale, poiché si vergognano del proprio stile alimentare o per il fatto di essere in condizione di soprappeso o di obesità.
Le persone che manifestano questo disturbo assumono, in un tempo limitato, quantità di cibo esagerate, con la sensazione di perdere il controllo dell’atto del mangiare. Queste situazioni si ripetono anche più volte la settimana e anche in momenti in cui non si ha una sensazione fisica di fame.
A differenza della bulimia non si riscontra il circolo vizioso tra i tentativi di restrizione, l’abbuffata e i comportamenti eliminativi (vedi Bulimia nervosa). Il problema principale sembra consistere in una difficoltà a controllare l’impulso ad alimentarsi.
Il Disturbo da Alimentazione Incontrollata è spesso correlato al sovrappeso o alla obesità perché le persone con Binge Eating Disorder non seguono una dieta e tendono a mangiare in eccesso anche al di fuori delle abbuffate.
Una persona affetta da Binge Eating Disorder presenta degli episodi ricorrenti (almeno 2 giorni alla settimana per 6 mesi) di alimentazione incontrollata.
Gli episodi di alimentazione incontrollata si caratterizzano per la presenza di entrambi questi elementi:
- mangiare, in un periodo definito di tempo, ad esempio due ore, un quantitativo di cibo chiaramente più abbondante di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe in un periodo simile di tempo e in circostanze simili;
- sensazione di perdita del controllo durante l'episodio (cioè la sensazione di non riuscire a fermarsi o a controllare che cosa e quanto si sta mangiando).
- mangiare fino a quando ci si sente spiacevolmente sazi;
- mangiare grandi quantitativi di cibo anche se non ci si sente fisicamente affamati;
- mangiare da soli a causa dell'imbarazzo o vergogna per quanto si sta mangiando;
- sentirsi disgustato verso se stesso, depresso o molto in colpa dopo le abbuffate.
Le persone che soffrono di Binge eating presentano forte disagio rispetto al mangiare in modo incontrollato. Le persone affette sono molto preoccupate per il loro comportamento, se ne vergognano e lo giudicano un grave problema, sia per la sensazione di perdita di controllo, sia per le conseguenze che le abbuffate hanno sul peso corporeo e sulla salute.
Il 20-30% dei soggetti che richiedono un trattamento per l'obesità e il 5-8% degli obesi in genere soffre di un Disturbo da Alimentazione Incontrollata.
Esistono dei fattori di rischio (fisici, ambientali e di personalità) e non un solo fattore responsabile, nell’insorgenza dei disturbi del comportamento alimentare. Alcuni di questi possono essere ad esempio: percepirsi grassi, essere/sentirsi soli, problemi con l’alimentazione fin dalla infanzia (aggravati da diete restrittive), profonda insoddisfazione verso se stessi, preoccupazioni somatiche, impulsività, critiche familiari sull’alimentazione, etc.
Il disturbo da alimentazione incontrollata influenza negativamente la vita della persona che ne soffre sia da un punto di vista fisico che da un punto di vista psicologico e sociale.
Possono esserci, infatti, delle complicazioni mediche che sono di solito secondarie allo stato di obesità (es. ridotta aspettativa di vita, diabete, malattie cardiovascolari, apnee notturne, certi tipi di cancro, dislipidemia, colelitiasi e ipertensione arteriosa). Di solito i problemi legati al fisico richiedono la normalizzazione del peso, dell’alimentazione e, se presenti, la sospensione dei comportamenti di compenso (es. uso improprio di lassativi e diuretici) .
Dal punto di vista psicologico le persone sviluppano spesso depressione o stress conseguentemente al problema alimentare, e possono presentare isolamento sociale, poiché si vergognano del proprio stile alimentare o per il fatto di essere in condizione di soprappeso o di obesità.